Il Questo quadro era sempre in casa Torchia |
Ricordo molto bene la casa di mio nonno. Il profumo del cibo delizioso che proveniva dalla loro piccola ed illuminata cucina,. La sedia da parrucchiere che anni prima sedeva nel negozio da barbiere del mio bisnonno, le foto antiche sulle pareti, in particolare, un vecchio ritratto della famiglia intorno all'anno 1925.
Anche il bagno era indimenticabile, perche mia nonna lavorava molto ad uncinetto e trasformava fili colorati in centrini, cestini e fiori. Usava un metodo molto interessante: dopo aver creato un centrino lo immergeva nello zucchero per farlo indurire. E io da bambina, non credendo che lo zucchero potesse indurire un centrino, l'ho spinta a farmi assaggiare un cetrino sulla tavolina in bagno. E ho scoperto che usava davvero zucchero ed acqua per indurire. Mia nonna amava questi piccoli soprammobili fatti in casa e ne aveva reimpito la casa.
Ero affascinata dalla storia di mio nonno, e gli ho sempre fatto molte domande sulla sua giovinezza e sul suo viaggio dall'Italia negli Stati Uniti. Sfortunatemento, mio nonno era un uomo di poche parole, e la somma di tutto quello che mi ha raccontato non è molto . Mio nonno emigrò da Sersale con suo padre quando era un ragazzo .
A quel tempo, sua madre era incinta, ma allora non si parlava di queste cose in famiglia Quando ho visitato Sersale nel 1989, la sorella di mio nonno, la zia Angelina, mi ha raccontato che i miei bisnonni dissero a mio nonno che aspettavano dei gattini che stavano per nascere. Zia Angelina per fortuna era ancora viva quando sono andata a Sersale pe la prima volta nel anno 1989. I gattini erano in realtà mio zio Antonio che nacque nell' ottobre del 1910. ed era a quel tempo che mio nonno e suo padre hanno lasciato Sersale per la loro grande avventura. | nonno Tommaso, 20 anni
| nonna Maddalena vicina 40 anni. Francesco Torchia I miei parenti a Sersale mi hanno spiegato che il mio bisnonno Francesco e suo figlio, nonno Tommaso, non avevano abbastanza soldi per comprare un biglietto del treno che li avrebbe portati fino alla costa dove si sarebbero imbarcati alla costa . Durante la prima tratta del loro viaggio in America hanno viaggiato come clandestini.
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Purtroppo, le quote di emigranti per l'America erano già state raggiunte, così mio nonno e suo padre non sono riusciti ad imbarcarsi per Ellis Island e sono finiti in Argentina, vicina Buenos Aires., dovè c'erano "cowboys", ed il paesaggio era selvatico, come nel "wild west." Mio nonno e suo padre vissero in Argentina per un po' di tempo, ma nessuno ricorda di preciso quanto. Un membro della famiglia, Armando Talarico , anch'egli emigrato allo stesso tempo di mio nonno e suo padre, decise di rimanere un Argentina.
| Armando era un cugino di mio nonno. È rimasto in Argentina con la sua famiglia non sono mai riuscita a trovare notizie su di lui o i suoi discendenti..
Dopo la permanenza in Argentina, mio nonno, e suo papà arrivarono a Ellis Island, New York. Trovarono una casa a Newark, NJ, dove mio nonno ha vissuto per quasi settant' anni. |
| Armando Talarico
| Mio nonno aveva circa diciasette anni quando arrivò a Ellis Island. trovò un lavoro nel fabbrica dove producevano vestiti per bambole. In questa fabbrica conobbe mia nonna. La storia del loro amore mi è stata raccontata da mia nonna mentri ascoltava mio nonno.. Nonna Maddalena disse Tommaso credeva che lei fosse bella. Lui provò a baciarla e in risposta lei gli diede una sberla. Si sposarono quando entrambi avevano, quindi credo che mia nonna cambiò opinione riguardo a mio nonno nel frattempo!. Nonno Tommaso era molto geloso di Maddalena al punto da fare un buco nel pavimento del fabbrica per spiarla mentre lavorava al piano di sotto.
| Sersale è un piccolo paese situato sulla punta dello stivale italiano. La vita a quei tempi e in quei luogi era difficile. Mio nonno mi ha raccontato che lasciarono il paese per cercare lavoro. Si ricordava che da ragazzo raccoglieva legno in Sila (adesso un parco nazionale) che veniva poi trasformato in carbone. Così tutta la famiglia guadagnava un po' di soldi per sopravvivere... . Mio nonno ha imparato così a conoscere il bosco e a riconoscere le piante. Mi ricordo che quando ero bambina lui raccoglieva erbe selvatiche come il cardo e gli asparagi in gruppi dei herbacci vicino alla mia casa..
Il cognome Torchia | Il cognome Torchia è molto comune nel paese dove nacque mio nonno. Oggi ci sono quasi sessanta famiglie con questo cognome. E molti altri Torchia si possono trovare in tutto il mondo. Il cognome Torchia è originario della Calabria. Ci sono due possibili origini di questa parola Torchia deriva da "torchiare", una parola che si riferisca ad un metodo per produrre l'olio d'oliva. Torchia in dialetto calabrese descrive anche un pezzo del "aratro" che veniva usato per coltivare in campi. guestbook, Per piacere, entra
(clicca sulla foto piccola e ti mostrero' una di piu grande ) | In questa festa c'erano molti che non conosco. Dal centro, mio padre Fred Torchia, il ragazzo destro, cugino Tony Malle, dietro Tony, suo padre e sua madre, Theresa e Charlie Malle, e sinistra, i miei nonni, Tommaso e Maddalena. In dietro, l'uomo che cenna con la mano e' Santo Terzo. Davante con occhi chiusi, mio Zio Francesco Torchia. |
la festa per la mia battesima (non sono qui)
dal sotto destro, mio nonno Vincenzo Fressola, mia zia Teresa, mio padre
mia madre (Fred Torchia e Carmen Fressola), in fronte di mio padre e mia nonna
Lucia Melino, Il ragazzo timido e' mio fratello, Tom Torchia. poi, Lena, moglie di Zio Francesco, in dietro, Roselee Malle e nostro nonno, Tommaso. In fronte di Tommaso e Maddalena, mia nonna.
| The La Nozze di Tommaso e Maddalena, 1917
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| Il fratello piu' giovane del mio nonno, Antonio "Toto" Torchia a Sersale, Italia. delle Torchia foto vecchie
| un altra famiglia Torchia , Anche da Sersale.
| L'ho Trovato un altro Tommaso Torchia questo sito e' dedicato a nonno Tommaso Torchia anche dalla Calabria
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